Diaspora: Riccardo Schmitt

Batterista e Percussionista (24-04-1983)

Tutte le cose e gli oggetti, che normalmente riempiono la nostra vita, hanno un suono, ogni suono ha il suo colore e ogni colore, mille sfumature. La musica è questo, un continuo mescolarsi di suoni, rumori, colori, parole, storie… Le mie passioni, la principale fonte di ispirazione, hanno da sempre plasmato il mio modo di suonare e di vivere la musica. Il cinema di Lars Von Trier o di David Lynch, la letteratura di Dostoevskij, la pittura di Dalì o di Esher, la musica di De André, di Fossati, di Capossela, di Loreena McKennitt, dei Pink Floyd, di Coltrane o di Jarrett (e anche il Jack Daniel’s) non fanno altro che convergere nello stesso punto.

L’approccio allo strumento può sembrare una casualità ( io lo chiamo destino!), poiché avvenne in modo particolare. All’età di 14 anni si decise con gli amici di scuola di formare un gruppo musicale e, poiché tutti suonavano già uno strumento, a me toccò, per esclusione (per fortuna!), la batteria. Il gruppo IRETTILINEO B segnerà la mia crescita musicale. Nel 1998 entrerà nel gruppo Michele Chirichiello, con il quale si instaurerà un grande rapporto di amicizia e di collaborazione e grazie al quale nascerà l’amore per la canzone d’autore. Negli anni il mio interesse musicale non si sposta, ma si amplia, e gli ascolti vanno praticamente in ogni direzione. Nel 1999 inizio gli studi di batteria con il M° Salvatore Minale. Lui mi ha insegnato che nella musica la semplicità è la cosa più straordinaria e devastante che ci possa essere. L’approdo ai DIASPORA è praticamente il coronamento di una lunga ricerca musicale ed espressiva. E’ da questo incontro che in me nasce l’amore per le percussioni e per il “rumore”, che diventa fonte, ma anche foce del sound Diaspora. Inizio così, dopo essermi lasciato alle spalle vari anni di conservatorio, gli studi di bodran, berimbao, tammorra, tamburello, “pupazzi”, “coltelli”, “barattoli”…