IL POPOLO DELLA DIASPORA

 

Ritmo tribale e ubriachezze moleste

nel gioco perfetto di sfere celesti:

io sono in viaggio lontano da me,

naufrago di queste strade…

…e cercherò le scarpe e la mia giornata

e una nuova patria è l’orizzonte che muta.

Dai! Bevi fratello con me! Stanotte c’è festa!

Dai! Bevi fratello con me! Stanotte c’è festa!

 

Danza una pioggia leggera, danza sul sonno del giusto,

danza sull’umida terra e sull’anima di tutto il resto

e s’alza il popolo della notte e balla al ritmo dei tamburi

sopra i letti delle nuove spose, sopra talami secolari.

 

Il popolo della diaspora è un popolo senza nome,

scrigno di una memoria che ha perso il suo confine.

Dai! Bevi fratello con me! Stanotte c’è festa!

Dai! Bevi fratello con me! Stanotte c’è festa!

 

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