TRENTADUE DENTI (Antonio Granese)
Trentadue denti:
il tuo volto che ride,
trentadue denti
e l’anima si vede
attraverso le ossa,
è come una glossa
in tuo favore,
eterno pallore…
il pianto nella risaia,
uomini grandi cappelli,
il cane che non abbaia
non li morde quelli,
mio fratello ha grandi mani,
grandi mani e idee contorte,
mio fratello ha grandi mani
per suonare il pianoforte…
la mia mamma è una donna triste,
ha piccole mani e strani capelli,
la mia mamma è una donna triste
che lancia coltelli.
Un sorriso per dipingere,
un sorriso per cantare,
un sorriso per respingere,
un sorriso per amare,
due sorrisi per baciare,
due sorrisi per odiare.
Trentadue denti
a masticare la luna,
trenta due denti
ha la donna fortuna,
trenta due denti
ed un solo cuore:
io ne ho almeno venti
per questo amore
che fanno il rumore
di cento tamburi,
che fanno stupore,
che tremano i muri
e non te l’ho detto,
l’ho solo pensato,
è stato scorretto,
mi mancava il fiato,
che ho legato i giorni belli
a una ciocca dei tuoi capelli
che ho comprato un giorno all’asta,
era il giorno della tua festa.
Io giocavo con i tuoi anelli,
tu mi dicevi che non sei pazza,
tu che tieni quaranta cammelli
che fumano sulla terrazza
e un sorriso di trentadue denti
che ti anticipa la sorte,
con la bocca degli incoscienti
tuo padre rideva forte…
Trentadue denti
ed un solo cuore,
trentadue denti:
nessun dolore…
la mia donna è una dama a cavallo,
la mia donna ci crede allo sballo,
è l’agente che cambia canale,
perdente, ma senza rivale.
Io giocavo con i tuoi anelli,
tu mi dicevi che non sei pazza,
tu che tieni quaranta cammelli
che fumano sulla terrazza
e un sorriso di trentadue denti
che ti anticipa la sorte,
con la bocca degli incoscienti
tuo padre rideva forte…
Trentadue denti
ed un solo cuore,
trentadue denti:
nessun dolore…