(LEI)
Vendo cent'anni d'aria ed un volto
da ricordare,
vendo la mia miseria ed un'anima da ammazzare,
il tempo, una borsa nera ed un pugno che sa di sale,
vendo la mia preghiera e qualcosa che mi è difficile amare...
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(LUI)
sembri una bimba isterica, fragile,
ma meccanica
in questa notte lirica di povertà...
come una mosca scredita le ali che non si merita
l'anima che precipita: è la gravità...
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(LUI)
voglio vederti cara, voglio tu sia
sincera,
voglio mangiare verità... voglio mangiare verità
e stare ad ascoltare il canto stanco del mare...
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(LEI)
sbagliando non si impara: eccomi qui stasera...
non la vorrei la tua pietà, l'accetterò se servirà.
... il canto stanco del mare...
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(LUI)
e allora scrivo una canzone
per tutti i miei rifiuti,
per i vini già bevuti,
per le corna di un montone,
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(CORO)
per Albo e il gatto nero,
per un posto al cimitero,
per la vita che si sveglia
e che sbadiglia,
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(LUI)
per i miei occhi e il tuo sorriso,
per la smorfia che hai sul viso,
per una vecchia borsa nera
e questa sera...
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(CORO)
balleremo tutti quanti
per la gioia dei passanti:
abbiamo un altro funerale
e qualche cosa di immorale
da tentare e esorcizzare...
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(LUI)
è che di vento sono pieno,
è proprio questo il mio veleno,
potrei venderlo a qualcuno
per profumo...
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(CORO)
e allora vieni su una stella
che ti mostro la favella
ed un oceano di rumori
e di dolori...
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(LUI)
e sono il vento dei pensieri
sopra i mille corvi neri
della tua testa da schiantata
in una canzone già passata...
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(LUI)
scusami piccola musa
se ti ho tradita stanotte o confusa,
ma bastava che lo volessi
e avrei sputato tutto in un bicchiere...
mille anni che stiamo insieme
e non ricordo più il tuo nome:
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(LEI)
non serviva che lo sapessi
finché tu mi chiamavi amore...
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(LUI)
non serviva che lo sapessi
finché tu ti chiamavi amore...
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(L'ALTRO)
e allora versami un bicchiere
per tutti i miei rifiuti...
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(LUI)
in culo ai vini già bevuti
e a tutti i magici tramonti
ancora da vedere...
ancora da vedere...
ancora da vedere...
ancora da vedere...
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